A cura della Dott.ssa Lonano Maria Daniela, Psicologo Formatore genitoriale. Esperto di Adozioni Internazionali.

Per crescere insieme ai nostri figli
HAPPY TIME INFERNETTO APS

PRESENTA

DA BRUCO… A FARFALLA…

Ogni genitore affannato a rincorrere i propri figli è uno straordinario testimone del motto proposto da Rita Levi Montalcini: Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita.

Dietro quell’affanno a rincorrere pannolini e pappe prima, videogames e capelli colorati poi, si nasconde la grande avventura interiore di prendere parte alla vita della specie, di assumere un ruolo in sé di altissima nobiltà e, insieme, per il quale nessuno è mai davvero pronto.

Qualcuno ha detto: Diventiamo genitori per ampliare la nostra capacità di amare. Soprattutto in questa fase di sviluppo di crescita verso l’adultità. L’essere famiglia è molto più di una serie di interazioni; è più della somma delle sue parti ed è una entità che oltrepassa i legami di sangue (pensiamo alle famiglie che adottano).

La famiglia non è un solo “luogo”, ma tanti “luoghi” contemporaneamente: è il luogo dell’appartenenza, dell’individuazione, dell’apprendimento, dell’educazione, delle relazioni, della stabilità e del cambiamento. È anche il luogo dove sperimentare l’intimità e la comunità, la sanità mentale e la follia, l’armonia e il conflitto, ecc...

D’altra parte è anche il luogo in cui è possibile sperimentare la crisi, il fallimento e la sconfitta come genitori che, molto spesso, si concretizza nel rifiuto di trasmettere ai propri figli i saperi, i valori, la memoria storica, la tradizione e le credenze, ma anche più semplicemente quei linguaggi utili alla costruzione di sempre nuovi spazi di confronto, indispensabili al cambiamento.

Spesso, oggi, si tende a colpevolizzare la famiglia, ma è importante ricordare che i giovani vivono in un contesto in cui i metodi educativi proposti dalla famiglia vengono costantemente smentiti o condannati e nel quale ciò che conta e che viene proposto dai mass media, dai social, da internet, dalla società, spesso non coincide con i valori dichiarati e portati avanti dalle famiglie. Tutto ciò contribuisce a creare un alone di opacità intorno all’idea di famiglia che viene vista come istituzione debole sul piano formativo.

È innegabile che i problemi siano numerosi ma, per analizzarli adeguatamente, è necessario andare oltre i “pensieri banali” e stereotipati, evitando la diffusa tendenza a semplificare quella che, invece, è una realtà molto complessa. L’intento di questo percorso formativo è quello di offrire ai genitori un momento di contatto con sè stessi, di accoglienza delle loro esperienze e dei loro vissuti, di condivisione, di rielaborazione, di confronto delle loro pratiche educative con altri genitori, in modo che le loro esperienze possano essere messe in primo piano e non sminuite dall’offerta di soluzioni preconfezionate. 

Quando il ritmo di tutte le cose è eccessivamente frenetico, paradossalmente la prima cosa da fare è fermarsi. Un momento di pausa è necessario per ritrovare uno stato di silenzio interiore e focalizzazione. È importante comprendere che per mettere bene a fuoco ci occorre uno stato di lucidità e questo difficilmente può essere trovato nella frenesia cui siamo costantemente abituati. Forse ci sembrerà di perdere tempo nel fermarci e fare una lista delle nostre priorità nella gestione del tempo in famiglia, ma in realtà, se guardiamo con un po’ di lungimiranza, ci accorgeremo che invece fare focus ci farà guadagnare molte occasioni preziose.

 

Il segreto è non correre dietro alle farfalle.
È curare il giardino perché esse vengano da te.

(Mário Quintana)

 

 

PROGRAMMA

Tutti gli incontri si svolgeranno IN PRESENZA presso la sala parrocchiale di Santa Maria dei pellegrini in via in Via Bernardo Pasquini, 34.

Eventuali modifiche che si possono determinare nelle date degli eventi formativi saranno comunicate alle famiglie tempestivamente.

9 NOVEMBRE 2024 ore 9.45

Le Radici e le Ali: “curare” la relazione con i figli che crescono.

Curare è intuire la riflessività per esercitarla nella quotidianità più difficile. Curare è leggere i bisogni dell’altro. Curare è ascoltare. Curare è osservare. Curare è saper attendere. Curare è fare attenzione alle dimensioni più intime del cambiamento. Curare è aspettare sulla soglia. Curare è essere veri con sè stessi prima che con l’altro.


14 DICEMBRE 2024 ore 9.45
Come dovrebbe modificarsi il ruolo materno e paterno in adolescenza?

Il ruolo genitoriale implica una maturità, costanza e stabilità da mantenere soprattutto nel periodo adolescenziale. Il modo in cui questo compito viene svolto influenza in misura decisiva il cuore, l’anima e la psicologia dei nostri figli da adulti. I ruoli genitoriali devono cambiare per accompagnare la trasformazione adolescenziale.


25 GENNAIO 2025 ore 9.45
Adolescenti in crisi. Che fare?

Il termine crisi implica di per sé dei cambiamenti, e la necessità, per chi vuol superare la crisi stessa, di cambiare e di sapersi trasformare. L’adolescenza può essere infatti paragonata ad una seconda nascita piuttosto critica: il corpo muta, si svegliano le pulsioni sessuali, sorgono interessi prima sconosciuti, si avverte il bisogno di differenziarsi dai
genitori, c’è voglia di autonomia alternata a bisogni di dipendenza, ma soprattutto ci si inizia a porre domande sul chi si è e dove si vuole andare…


8 FEBBRAIO 2025 ore 9.45
Conflitto genitori-figli in età adolescenziale.

Durante l’adolescenza il conflitto tra genitori e figli/e rappresenta una tappa fondamentale e sana per lo sviluppo della personalità. È attraverso il conflitto, la sfida con le figure di riferimento, che l’adolescente getta le basi per acquisire una maggior indipendenza. Da un lato il compito del/la figlio/a è mettere in discussione i parametri di vita, i valori e le regole precedentemente acquisti in modo passivo dalla famiglia per strutturare una propria identità e dall’altro il compito dei genitori è trattenere, o meglio contenere, questa spinta nell’interesse della sua sicurezza e della responsabilità.


15 MARZO 2025 ore 9.45
Affettività e sessualità nei bambini e negli adolescenti.

Sempre più spesso i ragazzi fanno fatica a riconoscere le emozioni che sperimentano, a dare loro un nome e in ultima analisi ad esprimerle. Molti sono i casi in cui il mondo emotivo pare espresso in maniera sregolata, eccessiva o, viceversa, del tutto negato e represso. Questa scarsa alfabetizzazione emotiva porta molti adolescenti ad esprimere disagio, fatiche della crescita e psicopatologie attraverso il canale somatico, con disturbi alimentari, attacchi d’ansia e di panico e varie altre forme di somatizzazioni che in tempi brevi si radicano nel corpo e tolgono possibilità di elaborazione emotiva attraverso la parola. Tra le insidie, quella di annullare completamente il tema della reciprocità, del rispetto e ovviamente del consenso, elemento imprescindibile nella sessualità e nell’affettività, senza il quale violiamo la libertà altrui, o qualcuno può sentirsi in diritto di violare la nostra.


12 APRILE 2025 ore 9.45
Essere genitori che “curano” il proprio giardino…

I bruchi diventano farfalle…devono imparare a spiccare il volo ma sanno dove tornare. Imparare a prendersi un tempo di cura, di accudimento e riflessione per sé. Fare emergere i valori dell’ascolto, della risonanza emotiva e dell’Esserci e dedicare del tempo “CURATO” alla relazione con i propri figli.

CONCLUSIONE ITINERARIO FORMATIVO CON MOSTRA FINALE DEL LAVORO SVOLTO.

 

Ogni incontro prevede:

 

- Presentazioni teoriche

- Esposizione frontale di contenuti teorici circa le conoscenze neuro-psico-pedagogiche sui metodi educativi

- Riflessione e condivisione di chiavi di lettura

- Facilitazione nel grande gruppo dell’elaborazione cognitiva sui momenti esperienziali

- Momenti esperienziali

- Esercitazioni pratiche in coppia o piccoli gruppi, proiezione di video e ascolto di brani musicali

- Aggancio alla vita personale attraverso momenti di confronto.

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